UNA NUOVA VITA

di Stefania


1 CAPITOLO

Dopo un’attesa durata un anno Joe e Françoise stavano per riabbracciarsi, tutti riuniti alla base sulla scogliera, attendevano l’arrivo di 003. La riunione era avvenuta perché da qualche tempo i nove amici si erano persi di vista e per ovviare all’inconveniente avevano ben pensato di fare una rimpatriata, anche il dottor Gilmore era entusiasta di riabbracciare i suoi cyborg che per lui erano oramai come figli.
Tutti seduti nella sala grande dove generalmente ognuno svolgeva i passatempi che più amava aspettavano trepidanti di vedere la reazione di Joe all’incontro con Françoise. Ormai era palese che fra loro ci fosse di più di quello che davano a vedere, e volevano metterli finalmente spalle al muro, anche perché sembrava che Françoise soffrisse molto dell’insicurezza di Joe, ma ovviamente il più ansioso di tutti era Joe, lì accanto alla finestra osservava la strada che portava dalla base alla città di Nagasaki sperando di vedere arrivare un’auto, e mentre aspettava giocherellava nervosamente con i bottoni della sua giacca.
<<Stai tranquillo Joe, arriverà>> Jet era voltato verso di lui, con un sorrisetto malizioso sulle labbra. <<Non sono nervoso>>  si affrettò a giustificarsi. <<Ah certo e allora perché continui a torture i bottoni della tua giacca da quando hai saputo che Françoise sarebbe arrivata più tardi di noi>> Joe abbassò lo sguardo e notò che Jet aveva ragione a furia di rigirarli nelle mani i bottoni della sua giacca penzolavano retti solo da qualche brandello di filo. <<Avete ragione scusate>> Joe posò la giacca sul tavolo e si gettò a peso morto sul divano sempre con la testa rivolta alla finestra. <<Perché non prendi un libro e leggi qualcosa intanto>> gli suggerì Bretagna avvicinandosi e appoggiandosi alla spalliera del divano , ma sembrò che Joe non lo avesse nemmeno sentito. <<Perché invece non pensi a cosa dovrai dirle>> rincalzò Jet. Questa frase attirò l’attenzione di Joe che si girò a guardarlo.
<<E’ un anno che non la vedi dovrai pur dirle qualcosa!>> Joe avrebbe voluto rispondergli che ciò che aveva da dire a Françoise riguardava solo loro, ma per evitare liti tenne per sé i suoi commenti.
>Lasciatelo stare non lo vedete? Vibra come una corda di violino, quando gli si nomina Françoise>> Andiamo Punma noi stiamo cercando di metterlo a suo agio>> proruppe Bretagna. <<Non mi sembra!>> e qui lo sguardo di Punma si divenne più risoluto << pensate per voi e lasciate a decidere a loro cosa dovranno dire o fare>> Joe guardo il suo amico e gli rivolse un sorriso di assenso.
Finalmente il rumore di un motore proveniente dalla strada costrinse tutti ad interrompere i loro discorsi, Joe veloce come un fulmine si levò dal divano e corse alla finestra ciò che vide fu un’auto che si stava dirigendo verso la base. Jet si alzò in piedi   <<E’  arrivata finalmente!>> <<C’è ne ha messo di tempo>> rincalzò Bretagna, ma Joe non li ascoltò attraversò di corsa la stanza e si diresse verso la porta. <<Guardate e ammirate>> disse con una punta d’ironia Bretagna. <<Il primo cyborg che cammina con tre gambe! Nessuno seppe trattenere il sorriso dopo la battuta di 007. <<Andiamo anche noi a salutare Françoise>> propose Jet. <<Si, ma lasciamo prima che i due piccioncini se la vedano fra loro.>> ribatté Bretagna strizzando un occhio.
Françoise stava scendendo dall’auto bella come sempre portava un vestitino leggero color del cielo intonato con i suoi occhi, anche lei era molto emozionata finalmente avrebbe incontrato di nuovo i suoi amici e soprattutto avrebbe il rivisto il suo caro Joe. Stava per chiudere la portiera dell’auto, quando sentì qualcuno chiamarla, si girò di scatto e vide Joe andarle incontro di corsa, non esitò un momento abbandonò ogni cosa e sua gli corse incontro anche lei. Joe l’abbracciò e poi la sollevò fecero un paio di piroette e poi la fece scendere. Per alcuni secondi interminabili rimasero a guardarsi negli occhi, non erano necessarie parole quello che volevano dirsi lo lessero l’uno negli occhi dell’altro. Joe si avvicinò il suo viso lentamente senza mai staccare gli occhi dai suoi, fissò ogni particolare del suo viso e poi esitò sulle sue labbra, Françoise capì al volo e si sporse verso Joe, le loro labbra ora erano vicinissime, Françoise sentiva come se le stesse per scoppiare il cuore, e per alcuni attimi avvertì la sensazione che respirare fosse diventato difficoltoso. Joe socchiuse gli occhi e dischiuse le labbra poi dolcemente le pose su quelle di Françoise che non fu colta all’improvviso, anzi lo strinse a sé cingendogli il collo con le braccia anche Joe strinse il suo abbraccio e ora quel semplice bacio divenne la fusione fra due anime che si erano sempre cercate e che si erano ritrovate dopo un lungo periodo di lontananza.
<<Ehilà, ci siamo anche noi>> proruppe Jet avvicinandosi. Joe e Françoise si staccarono ed  entrambi nascosero un sorriso di imbarazzo. <<Joe lasciala riprendere respiro ogni tanto altrimenti finirà per soffocare…>> <<Oh Jet non cominciare>> lo pregò Françoise. <<Anche noi vorremmo salutarla sempre che tu c’è lo permetta ovviamente Joe>> <<Si certo ma vedi di tenere le mani a posto>> <<Dai lo sai benissimo che non farei mai una cosa del genere>> <<Uomo avvisato…lo conosci il proverbio…>> <<Se ora posso vorrei poter salutare la mia più cara amica>> <<Ma certo>> gli disse Françoise gettandogli le braccia al collo. <<Ti trovo benissimo, sei sempre più bella.>> <<Ma dai Jet lo sai che i tuoi complimenti non li merito>> <<E’ no, non dico bugie io.” Disse guardando sottocchio Joe. <<L’amore fa bene, rende più belle, più serene e più sorridenti. >> disse prendendole il mento fra le dita e sollevandole il volto. Françoise evitava di guardare Jet negli occhi era in profondo imbarazzo. <<Dai Jet così la fai vergognare, non vedi?>> <<Stai zitto Bretagna tu che ne sai di certe cose>> <<Se ne so più di te amico mio>> <<Non litigate vi prego non è il caso>> <<Andiamo dentro così posso salutare anche il dottor Gilmore e gli altri. <<Certo>> le disse Jet facendole strada. Françoise si mosse insieme a Joe, mentre camminavano fianco a fianco le loro mani si sfiorarono e Joe improvvisamente afferrò la sua mano e la strinse forte, i loro sguardi si incrociarono e Françoise appoggiò la testa sulla sua spalla. Jet e Bretagna alle loro spalle intanto, continuavano animatamente a discutere e per tutta la strada continuarono a discutere << Banditello da quattro soldi che ne puoi sapere tu di tecniche di seduzione, le donne vanno trattate come principesse, lavorate per bene. Volevo dire...bisogna farle sentire importante e uniche.>> <<Io sono non sono portato per le sviolinate.>> <<Ed è per questo Jet che sei sempre solo come un cane!>> quella frase fu come un colpo allo stomaco per Jet <<Attento a te attoruncolo da quattro soldi perché non mi sembra che tu abbia poi tanta gente intorno a te.>> Bretagna ammutolì <<Smettetela ora, con questi discorsi assurdi, sono venuta qui per stare con voi e non per vedervi litigare!>> <<Scusaci Françoise>> disse in tono pacato Bretagna. La porta della stanza si aprì e Françoise e Joe sempre mano nella mano entrarono nella stanza…<<Oh mi cara>> esordì il dottore Gilmore andandole incontro e prendendole la mano libera. <<Sono felice di vederti come stai>> <<Bene dottore la ringrazio>> <<vieni siediti qui raccontaci di te>> il dottore la tirò verso il divano e solo allora le loro mani si lasciarono. <<Ora sei una famosissima ballerina e non solo in Francia.>> <<Beh non esageri, faccio del mio meglio.>> Il dottore si avvicinò al viso e sottovoce gli chiese <<E con Joe?>> Françoise tirò un sospirò, <<Ancora non lo so ma può darsi che finalmente si sistemi tutto dottore.>> <<Sono felice per voi mia cara.>> <<Lo sono anch’ io dottore.>>
<<E’ pronta la cena!>> esordì Chang entrando con uno scodellone di ravioli al vapore…<<Devi aver fame 003, li ho preparati apposta perché so che ti piacciono molto.>> <<Grazie Chang>> <<Ehi amico>> gli disse Bretagna cingendo il collo a 006 da dietro con il braccio non è che stai facendo il cascamorto?>> <<Ahi, ahi mi fai male 007!>> <<lo sai che 003 e 009 stanno insieme vero?>> Françoise fu colta da una evidente rossore. Joe sorrise imbarazzato <<Bretagna lascialo>> <<Non vorrei sai che questo damerino si sia messo in testa strane idee>> <<Parla per te>> incalzò chang sistemandosi il vestito se c’è qualcuno a cui deve stare attenta Françoise sei proprio tu. <<Sono certo che sia tuo il mazzo di fiori nascosto in camera con un bigliettino sopra con sopra scritto Bentornata!>> Bretagna si precipitò su di lui e gli mise una mano sulla bocca. Chang iniziò ad agitarsi, stava praticamente soffocando, quando gli venne la malaugurata idea per liberarsi della presa di lanciare una delle sue fiammate. La mano di Bretagna divenne rossa, poi si gonfiò, iniziò a saltellare per la stanza alla ricerca d’acqua, vide solo un vaso di fiori, ci si piombò velocemente, tolse i fiori e immerse la mano. Sul suo viso apparve un’espressione più rilassata. <<Ben ti sta>> concluse Chang e ritornò in cucina. Tutti risero per quella scenetta comica e finalmente un po’ di serenità si ristabilì fra loro. Dopo la cena, Françoise andò a passeggiare sulla spiaggia e  Joe la raggiunse velocemente. <<Joe come mai qui?>> <<Volevo stare un po’ con te, se ne hai voglia, altrimenti vado via…>> <<No per favore resta…>> e mentre glielo diceva gli afferrò la mano l’avvicinò al suo viso e vi ci poggiò la sua guancia. <<Françoise…>> <<Non dire nulla ti prego, solo abbracciami forte Joe…>> Non se lo fece ripetere due volte. Joe fece un passo e si avvicinò a lei, la guardò negli occhi e poi la strinse al suo petto come non aveva mai fatto prima. Sembrò lungo un’eternità, il loro abbraccio, poi , Joe la scostò da sé, aveva un’aria seria. <<Che cosa c’è Joe?>> <<Pensi davvero Françoise che io potrei renderti felice?>> <<Perché me lo chiedi Joe>> <<Mi sono sempre comportato male con te, avevi bisogno di certezze e invece ho saputo solo rovinare tutto con i mie dubbi e le mie insicurezze, facendoti soffrire più di chiunque altro! <<Joe…>> <<Sono stato un codardo>> <<Non dire questo, lo sai che non è vero, non sei mai stato un vigliacco.>> <<Eppure anche tu quando mi hai schiaffeggiato mi hai dato del codardo>> <<Joe…io…non volevo...non era per quello che pensi tu…>> <<Françoise io non voglio che tu soffra ancora per causa mia…>> <<Allora non dire più nulla tienimi fra le tue braccia e amami come io amo te.>> e mentre diceva questo si strinse nuovamente a lui <<Françoise…>> <<Joe, ti amo.>> Françoise si scostò dal suo petto e si avvicinò al suo viso e cercò le sue labbra, ma Joe non si fece trovare subito, la fisso dolcemente negli occhi e le sussurrò <<Anche io ti amo Françoise>> poi lasciò finalmente che le loro bocche si fondessero nuovamente  in un caldo e appassionato bacio, Joe sentiva di desiderare che quegli attimi durassero per sempre, era felice fra le sue braccia, spostò la sua bocca sul collo di lei scendendo dolcemente fino alla spalla, Françoise ebbe un sussultò di eccitazione, non aveva la forza di opporsi, perché aveva sempre desiderato che tutto ciò accadesse ed ora avrebbe voluto solo vivere fino in fondo quella storia d’amore, ma poi si ricordò che non era prudente visto che non erano proprio soli. <<Joe…aveva la voce sommessa e vibrava come una corda di violino, il calore delle sue labbra sulla sua pelle le facevano perdere ogni cognizione della realtà. <<E se arrivasse qualcuno?>> <<Chi dovrebbe arrivare?>> <<Lo sai, pare si divertano a torturarci, con le loro domande inquisitorie.>> <<Hai ragione, non ci avevo pensato.>> <<Magari ci stanno spiando dalle finestre...>> <<Allora mi è venuta un’idea…>> <<Ma…>> Ma Joe non la fece finire le tappò le parole in bocca con un bacio poi la prese per mano e si misero a correre sulla spiaggia lontano dalla base e da occhi indiscreti. La luna illuminava i loro visi sorridenti, le onde s’infrangevano sulla riva e lambivano i due ragazzi che correvano sulla spiaggia mano nella mano. Arrivano in un punto dove c’era rientranza ricoperta di scoglio che riparavano da occhi indiscreti, stanchi ma felici, si gettarono a peso morto sulla spiaggia in attesa di riprendere fiato. Françoise aveva gli occhi chiusi e il braccio a coprire il viso, mentre ancora il cuore le batteva all’impazzata per la corsa, sentì il corpo di Joe premere sul suo. Aprì gli occhi e lui era lì a fissarla con occhi dolcissimi. <<Joe che fai?>> <<Ora che siamo soli non hai più scuse mia cara…>> <<Dai Joe non vorrai davvero…>> <<Non mi sembra che poco fa fossi tanto dispiaciuta delle mie carezze…>> Françoise si portò le mani sul viso per coprire l’imbarazzo <<Era la prima volta che venivo baciata così>> disse sommessamente <<Così come?>> <<Oh Dai Joe lo sai>> togliendosi stizzita le mani dal viso. <<Mi dispiace signorina non so di cosa stia parlando>> Joe accompagnò la frase con un movimento di diniego della testa <<Sei, sei, impossibile>> Françoise tentò di alzarsi <<Ah, non ti muovere non ho mica finito.>> le disse non permettendole di sollevarsi <<Lasciami Joe,>> <<Voglio sentirtelo dire…>> <<Cosa!>> <<Che ti faccio vibrare, che non puoi fare a meno di me>> <<E dovrei farlo per soddisfare il tuo orgoglio?>> <<No, perché è quello che provo anche io ora che sono qui con te, e vorrei che questi attimi durassero per sempre.>> <<Joe…>> <<Ti amo Françoise.>> Joe riprese ad accarezzarla sfiorandole dolcemente le labbra con le sue, poi come prima prese a baciarla sul collo mentre la sua mano si insinuava sotto il vestito. <<Vuoi che smetta?>> le sussurrò dolcemente nell’orecchio>> Françoise aprì gli occhi <<Joe…>> <<Se vuoi che smetta devi solo dirlo>> ma la sua mano ora era salita vertiginosamente, Françoise non rispose…all’improvviso Joe si girò tirando a sé Françoise che ora era poggiata sul suo petto. Françoise prese a baciarlo e Joe mosse la sua mano sulla chiusura lampo del vestito e delicatamente la fece scorrere. Poi con entrambe le mani le abbassò il vestito scoprendole le spalle. 
<< Sei bellissima.>> le sussurrò. Françoise ebbe come la sensazione di arrossire, poi si mise in ginocchio e Joe si pose a sedere. Le accarezzò le spalle e scese lungo le braccia abbassandole del tutto il vestito, senza mai smettere di fissare ogni centimetro del suo corpo risalì con la mano sulla schiena e arrivato alla cerniera del reggiseno con un gesto rapidissimo slacciò l’indumento, Anche quest’ultimo andò a fare compagnia al vestito steso li sulla spiaggia accanto a loro. Ora Joè la distese di nuovo supina, Françoise mise le sue mani sotto la sua maglietta ma il ragazzo con un gesto repentino, se ne privò,  senza smettere di baciarla insinuò la sua mano nella parte più intima del suo corpo, lei inarcò la schiena e lui ne approfittò per baciarle e accarezzarle i seni, ora era quasi pronta per lui. Gli ultimi indumenti rimasti furono sfilati reciprocamente. Persi l’uno nell’altro e nell’amore che li univa Joe la penetrò dolcemente, per lei era comunque la prima volta e non riuscì a trattenere una piccola smorfia di dolore, Joe la vide e si fermò immediatamente <<Vuoi che smetta?>> Le chiese ansimante. <<No per favore Joe non smettere, voglio essere tua, solo tua, per sempre.>>  Joè la baciò con passione e prese a muoversi dentro di lei dolcemente. Leggeva nei suoi occhi e capiva dai suoi movimenti che era completamente abbandonata a lui senza remore, oramai erano entrambi vicini al culmine dell’amplesso, sentì il respiro di lui farsi sempre più corto allora lo strinse a sé, di li a poco all’unisono raggiunsero il massimo piacere dopodiché rimasero li stesi sulla sabbia entrambi stretti l’uno all’altro.
<<Ma dove saranno finiti?>> <<Dai jet non è il caso di preoccuparsi non sono mica dei bambini?>> <<Nessuno a chiesto il tuo parere Punma, ah eccoli!!!>> e indicò un punto in lontananza della spiaggia, ma illuminato dalle luci della base. Joe e Françoise camminavano mano nella mano ridendo e scherzando, le loro risa riempivano l’aria, finalmente la piccola Françoise era felice, non si domandava quanto sarebbe durata, voleva vivere con Joe ogni istante di vita, voleva in cuor suo recuperare ogni giorno, ogni ora, forse ogni minuto perso l’uno senza l’altro.
Quando rientrarono alla base gli sguardi dei loro compagni furono piuttosto eloquenti!
<<Insomma è questa l’ora di rincasare?>> esordì ironicamente Bretagna <<Siamo andati a passeggiare sulla spiaggia>> ribatté Françoise un po’ stizzita <<Già, già passeggiare, ora si chiama così!>> e nel dire questo si pose una mano a coprire la bocca e si girò verso gli altri facendo l’occhiolino. <<Cosa staresti insinuando?>> <<Siamo Cyborg ma non siamo certo scemi>> disse agitando l’indice, <<due ore fuori non vorrete farci credere che avete tutto il tempo passeggiato mano nella mano sotto la luna.>> così dicendo si avvicinò a Punma lo prese sottobraccio e simulò la scena romantica. <<Non sei spiritoso!>> <<Françoise ha ragione piantala Bretagna.>> <<La vostra reazione non fa che aumentare i miei sospetti…>>
Françoise sbuffo! <<Cosa vuoi sapere?>> Il suo era un tono di sfida. <<Se Joe e all’altezza della fama che lo precede.>>  <<D’accordo ti accontenterò>> Joè sgranò gli occhi, si girò verso Françoise con un’espressione interrogativa. <<Beh se lo vuoi veramente sapere…>> Tutti nella stanza, ammutolirono, l’espressione di Joe si era fatta molto seria. <<Abbiamo fatto…Una lunga…>>Tutti pendevano dalle sue labbra. <<Una lunga chiacchierata e abbiamo scommesso su quanto sarebbe stata idiota la tua espressione in un momento come questo.>> Joe rise sonoramente, Bretagna cadde seduto e gli altri rimasero in silenzio. <<Non è giusto!>> <<Ci avevi creduto!>> <<Mi hai preso in giro…>> <<Allora siamo pari>> così dicendo si girò su stessa e uscì fuori dalla stanza, sorridendo soddisfatta.

La notte trascorse serena, ma dopo gli eventi della giornata Françoise non riusciva a prender sonno. Si alzò per l’ennesima volta e si avvicinò alla finestra, fuori si udiva solo il rumore delle onde, poi d’improvviso qualcosa attirò il suo superudito, il rumore proveniente dalla spiaggia circa dal posto dove Joe e lei avevano trascorso la serata. Non ritenne opportuno svegliare gli altri e perciò, senza dir nulla scavalcò il davanzale e corse nel posto dal quale aveva sentito provenire il rumore. Arrivata alla scogliera, improvvisamente non udì più nulla, sembrava fosse calato il silenzio più totale! Si aggirò nei dintorni cercando un indizio che le potesse far luce su cosa aveva udito era talmente presa dalle sue ricerche da non accorgersi di una figura alle sue spalle che la bloccò rapidamente e con un bavaglio imbevuto di sonnifero le tappò la bocca, pochi secondi, la vista cominciò ad offuscarsi, tentò l’ultimo vano tentativo di divincolarsi, ma perse quasi subito i sensi. Fu caricata su un’auto che si dileguò velocemente nella nebbia mattutina, senza lasciare alcuna traccia del suo passaggio. Joe e gli altri riposavano tranquillamente ignari di quanto stava accadendo in quel momento.

 

2 CAPITOLO

<<Buongiorno a tutti>> esordì Joe entrando nella stanza, aveva ancora l’aria assonnata e non si rese conto dell’espressione stampata sui volti dei suoi compagni. <<Joe dicci che Françoise stanotte ha dormito con te!>> <<Oh ragazzi per favore! Non vorrete ricominciare come ieri sera?>> <<Joe non c’entra nulla ora la nostra curiosità è cosa ben più grave che mi costringe a chiederti questa cosa>> Joe di fronte a quella affermazione di Punma si riebbe e  accortosi degli sguardi gravi dei suoi amici ebbe un sussultò come se qualcosa di pesante lo avesse colpito allo stomaco. <<E’ successo qualcosa a Françoise?>> pronunciò quelle parole tutte d’un fiato, aveva timore a chiederlo ma doveva sapere. <<Non l’abbiamo trovata nella sua stanza!>> gli spiegò Jet. <<Quando siamo andati a vedere il letto era disfatto la finestra della sua camera aperta e di lei nella stanza nemmeno l’ombra.>> Joe non lo fece  finire di parlare corse per tutta la base chiamandola disperatamente, andò sulla spiaggia, la percorse tutta da cima a fondo andò anche li dove aveva passato con lei quelle ore meravigliose. Nulla, sembrava si fosse volatilizzata, gli altri sopraggiunsero poco dopo, Joe era caduto nella disperazione più profonda.
<<Può darsi che sia andata in città.>> cercò di rincuorarlo 007, <<Non credo>> lo interruppe 008 la sua macchina è parcheggiata all’interno della base.>> Anche questa ultima speranza si spense subito, Joe oramai privo di ogni forza per continuare a chiamarla, volse il suo sguardo verso gli scogli dove si erano amati la notte prima ma li fra la sabbia notò qualcosa che attirò la sua attenzione, c’erano impresse delle impronte e sembravano recenti, prima erano 4 ed erano confuse come se ci fosse stata una colluttazione, poi si riducevano a due e si spostavano verso la strada, le seguì con il cuore in gola e arrivato alla strada notò sull’asfalto tracce di pneumatici partiti a razzo in direzione del aeroporto, ora i suoi più grandi timori si erano concretizzati la sua Françoise era stata rapita.

Mentre i Cyborg si rendevano conto della tragica verità, in un jet privato due uomini parlavano e organizzavano un grosso attentato.
<<Qual è il piano fuhrer?>> 
<<Uccidere il presidente degli Stati Uniti e dare la colpa al medio oriente scatenando una guerra mondiale, e quando oramai saranno tutti indeboliti dall’aspra lotta, la Germania, bombarderà l’america con l’atomica e la sottometterà dopodiché  minacceremo di fare altrettanto con tutte le altre nazioni alleate, se dovessero rifiutare di sottomettersi al mio potere, Così la Germania finalmente  potrà rientrare in possesso di tutto quello che le fu indebitamente tolto durante la seconda guerra mondiale.>>
<<E la ragazza a cosa ci servirà.>>
<<Lei mi caro Schieder sottovaluta il mio intelletto, perché vede in nessun modo la Germania deve essere legata alla morte del presidente, per questo ho scelto lei sarà questa ragazza a portare a compimento la fase iniziale del mio piano, lei ucciderà colui che ci ha privato della gloria del potere! Presto recupereremo la supremazia di sempre, perché la Germania è la più grande nazione del mondo intero.
Françoise era ammanettata e riversa su un sedile priva di sensi, non poteva sentire i discorsi megalomani fra quei due uomini, nessuno sapeva dove era diretto quel Jet, nessuno poteva sospettare cosa avevano in mente quei due uomini per costringere Françoise a compiere un gesto così bieco come l’omicidio.

<<Dobbiamo trovarla immediatamente>> <<E’ come facciamo Joe te lo sei chiesto? Lo rimproverò Jet. <<Non sappiamo nulla, né chi sia stato né tanto meno perché abbia rapito Françoise, capisco come ti senti ma non dobbiamo fare gesti azzardati, potrebbe costarle anche la vita>> Joe ebbe un impeto di rabbia diede un pugno sul tavolo della sala riunioni e per poco non lo distrusse completamente , a stento trattenne le lacrime. <<La mia Françoise!>> <<Joe, amico mio cerca di stare tranquillo, faremo di tutto per trovarla, ma dobbiamo muoverci con prudenza! OO1 riesci a sentire le sue onde cerebrali, riesci a comunicare con lei?>> <<Purtroppo no Jet è probabile che sia troppo lontana o magari priva di sensi.>> <<Maledizione!>> <<Perché non iniziamo dall’aeroporto cerchiamo di scoprire quanti aerei sono partiti nelle ultime 5 ore e forse fra questi troveremo quello con cui hanno trasportato Françoise.>> propose 005 <<Non credo Geronimo che abbiano usato un aereo di linea e più probabile che abbiano avuto a disposizione un Jet privato.>> <<Ancora meglio 002, la cerchia si restringe a pochissime persone.>> <<Geronimo ha ragione>> esordì Punma <<D’accordo allora, sbrighiamoci tutti all’aeroporto.>> ordinò Joe.

Intanto l’aereo sorvolò un’isola sperduta del pacifico oramai completamente deserta, all’improvviso fra la fitta vegetazione si aprì un portellone e una pista fece la sua comparsa fra gli alberi. L’aereo atterrò senza nessuna difficoltà e una volta fermò si udì un sobbalzo, una specie di ascensore portò l’aereo al di sotto della superficie dell’isola dove si nascondeva una base militare. Gli uomini che tramavano contro la pace mondiale scesero dall’aereo, dietro di loro sopraggiunsero alcuni medici che trasportavano una barella, il più autoritario dei due uomini intimò un ordine al gruppo di dottori <<Fate piano la ragazza è merce preziosa!>> <<Si fuhrer>> <<Iniziate subito con gli esperimenti, occorre conoscere a pieno le capacità di questa signorina.>> <<Heil Hitler>>, Tutti in quella base erano costretti a salutare in quel modo,  si proprio come una volta i tedeschi salutavano il loro Fuhrer chiunque non avesse usato il saluto nazista sarebbe stato immediatamente chiuso in prigione.
003 venne portata in camera blindata, fu adagiata li fino a quando molte ore dopo finito l’effetto del sonnifero si fosse finalmente risvegliata.
<<Perché avete scelto quella ragazza fuhrer?>>
<<Quella ragazza è uno dei cyborg del dottore Gilmore.>>
<<Un cyborg?!?>>
<<Già è una volta che avrò il controllo della sua mente avrò il dominio del mondo intero>>!
<<Ma se dovessero arrivare prima i suoi amici a riprenderla?>>
<<Razza di sciocco allora perché pensi che abbia dato inizio immediatamente agli esperimenti. Quella ragazza è dotata di un super udito e di una super vista, cose utile per infiltrarsi alla casa bianca e uccidere il Presidente.>>
<<Come pensate di controllarla, i cyborg al contrario dei robot hai dei ricordi, possiedono una volontà propria.>>
L’uomo che di fa chiamare Fuhrer sorrise malignamente.
<<Saranno i suoi ricordi, la sua mente e piegarla alla mia volontà.>>

Intanto Joe e gli altri si recarono all’aeroporto ma nulla di concreto emerse dalle loro indagine nessun aereo privato era partito da quel aeroporto e nessuno di loro sapeva chi cercare.
<<Maledizione siamo punto e a capo>> ringhiò Jet sbattendo il pugno sulla mano
<<Ma dove l’avranno portata!>> chiese chang visibilmente preoccupato <<Ma soprattutto perché hanno scelto lei, forse sono stati i fantasmi neri!>>
<<Non credo Bretagna c’entrino i fantasmi neri.>> <<E secondo te Albert chi diavolo è stato!>> <<Non lo so Bretagna. Ma chiunque sia stato la pagherà cara.>>
Sconsolati e senza nemmeno uno stralcio di  traccia in mano i cyborg tornarono alla base per discutere con il dottor Gilmore e scegliere sul da farsi.
Intanto nella base sotterranea, qualcuno a passi svelti percorre uno dei lunghissimi corridoio e poi si ferma improvvisamente davanti una porta, si schiarisce la voce e bussa una volta. Dal dentro della stanza qualcuno consente l’accesso e l’uomo dopo aver sbattuto i tacchi e porto il suo saluto spiega il motivo dalla sua visita
<<Venga Fuhrer la ragazza si è appena svegliata!>> <<Bene>> disse dando con un colpetto deciso sul tavolo e assumendo un’aria soddisfatta, procedete come da piano io arriverò subito. L’uomo appena entrato, era uno dei medici che aveva accompagnato il fuhrer nel jet, per un attimo prima di congedarsi, si guardò tutto attorno, la stanza era piena di bandiere naziste e una più delle altre occupava l’intera parete alle spalle del Fuhrer, lì poi, accanto alla scrivania imperiava maestosamente la statua in bronzo di Hitler, con un cipiglio quasi malefico che fece venire i brividi al pover’uomo. <<Allora..>> continuò con la voce tremante, <<ci vedremo nel laboratorio signore.>> <<Devo fare prima una telefonata, voi intanto avviate la proceduta. << Sissignore e Heil Hitler>> poi si girò su sé stesso e frettolosamente uscì dalla stanza.
Quando Françoise si riprese si ritrovò in una stanza quasi buia, cercò di ascoltare con il suo udito e di vedere con la sua vista, ma c’era qualcosa che glielo impediva. Mentre si sforzava per capire dove potesse essere le luci si accesero improvvisamente accecandola, e udì una voce provenire da dei microfoni tutti sparsi nella stanza.
<<E’ inutile agitarsi 003, o per meglio dire signorina Françoise, da dove è ora non potrà mai uscire a meno che non siamo noi a volerlo.>> <<Chi diavolo siete?>> <<Questi non sono fatti che le interessano noi abbiamo bisogno di testare le sue capacità, quindi ora dovrà combattere.>> <<Non lo farò mai>> <<Se non intende collaborare con noi uccideremo uno a uno i prigionieri rinchiusi in queste prigioni.>> Uno schermo scese dal soffitto e ciò che 003 vide la lasciò attonita, bambini e solo bambini erano chiusi in prigioni piccole a gruppi di 10 con le caviglie legate da catene, magri, affamati forse anche assetati. Venivano frustati, torturati da alcuni soldati.
<<Come vedi mia cara puoi scegliere! Con noi o contro di noi, ma ti avverto, se stai contro di noi quei mocciosi moriranno, ma se invece tu decidi di collaborare ti prometto e ti assicuro che non gli sarà fatto più alcun male.>> Françoise ancora scossa per la scena a cui aveva assistito non potè fare altro che arrendersi al loro sporco ricatto.<<Farò quello che vorrete, ma smettetela di torturare quei bambini!>>
<<Benissimo allora, cominciamo subito! Dottore mandi fuori glia automi.>> Da alcune porte apertesi all’improvviso nelle pareti uscirono dei robot apparentemente poco spaventosi, ma non appena Françoise cercò di colpirli si accorse che la sua forza non era affatto sufficiente nemmeno per scalfirli. Cercò inutilmente di attaccarli, ma erano in troppi e molto potenti. Poi il suo intuito le suggerì di usare le sue capacità e tramite la super vista analizzò i robot è trovò il loro punto debole, situato nel ventre, distrutto quello per loro non c’era più scampo. Come mosche caddero sotto i colpi di Françoise, un battito di mani fece la sua comparsa dopo che tutti i robot furono distrutti. <<Fantastica mia cara, sei anche meglio di quello che immaginassi.>> <<Ora rilasciate i bambini?>> <<Tutto a suo tempo signorina, ci sono altre prove che l’aspettano ma per oggi direi che può bastare così.>> un dottore premette un pulsante e un gas soporifero riempì la stanza in pochi minuti e Françoise ricadde nuovamente in un sonno profondo, tre uomini entrarono nella stanza misero 003 su una barella e la riportarono nella sua prigione.

 

3 CAPITOLO

Joe era seduto sulla spiaggia il suo sguardo era perso nei ricordi, lì aveva corso con Françoise mano nella mano felici fino a rimanere senza fiato, lì si erano lasciati cadere sulla sabbia dorata e sempre lì si erano amati come non mai, su quella spiaggia le aveva rivelato il suo amore, lì avevano vissuto i giorni più belli e anche i più brutti della loro esistenza uniti dall’amore e dalle battaglie, troppi ricordi che pesavano come macigno sul suo cuore e poi tutte le prese in giro dei loro amici, le risa, i suoi occhi, i suoi baci, sentì una lacrima scendergli sul viso <<Joe cosa fai qui>> gli chiese Albert arrivando silenziosamente alle sue spalle.
<<Pensavo>> sospirò. <<Immagino a chi pensi>> <<Albert ho paura che le sia successo qualcosa di veramente grave.>> <<Joe…>> <<Cosa ne sarà della mia vita senza di lei>> <<Non devi nemmeno dirlo, Françoise è viva me lo sento! La troveremo.>> <<Lo sai Albert credevo che non sarei mai più riuscito ad amare nessuno e che nessuno avrebbe mai più potuto amarmi, ma mi sbagliavo, Françoise mi ha fatto capire cose che credevo perdute per sempre. Lei mi ha insegnato ad avere coraggio e fiducia in me stesso, mi ha regalato una nuova vita, una vita che credevo di non poter più vivere.>> <<Joe ma voi...>> <<Si Albert ci siamo amati come si fa fra essere umani…proprio su questa spiaggia, ed è stato meraviglioso…>> il suo sorriso era amaro e dolce nello stesso tempo, nel ripensare alla sera in cui Françoise si era concessa a lui completamente. <<Sei fortunato amico>> Joe smise di fissare l’orizzonte e fissò Albert. <<Si tu hai avuto la possibilità di amare, cosa che a noi altri non è stata concessa, Françoise per te farebbe follie e anche tu per lei, però a volte con lei ti comporti molto male.>> Joe abbassò lo sguardo. <<No è come pensi, non volevo che lei soffrisse.>> <<O forse avevi solo paura che saresti stato tu a soffrire se per caso con lei le cose non sarebbero andate come speravi.>> <<No Albert, io l’amo sopra ogni cosa, più di chiunque altro, dopo mia madre lei il più grande amore della mia vita>> <<Allora amico mio, quando la troveremo non farle più del male, aprile il tuo cuore e dalle tutto l’amore di cui sei capace, senza riserve, solo così un giorno potrai dire di avere davvero vissuto la tua vita. <<Albert>> <<Tutti le vogliamo bene e lo sai, per noi è come una sorella e se le farai ancora del male, ti avverto Joe dovrai fare i conti con tutti noi, nessuno escluso>> Albert si voltò serio verso 009 e  Joe annuì. <<Promettilo>> disse  porgendogli la mano, Joe guardò prima il suo amico poi si alzò in piedi e fissò un attimo la mano protesa di Albert, risoluto allungò la sua per stringergliela.<<Non farlo se pensi di non mantenere la tua promessa.>> Albert ritrasse di poco la mano, ma Joe stesa la sua, afferrò quella di Albert  e la strinse forte. I due si sorrisero. Ora Albert aveva la certezza che Joe non avrebbe più sbagliato. <<Presto accorrete>> Chang dalla finestra agitava le braccia richiamando i suoi amici. <<Cos’è successo Chang.>> chiese Joe visibilmente in ansia <<Forse abbiamo trovato un indizio!>> <<Arriviamo!>> I due ragazzi come fulmine corsero dentro la base.
<<Eccoci, cosa avete scoperto!>> <<Pare che 001 sia riuscito per pochi minuti a mettersi in contatto con Françoise.>> <<E’ dov’è Ivan dimmelo!>> <<Stai calmo Joe, purtroppo i miei poteri sono così potenti ma il contatto è durato troppo poco.>> <<Ma che ti ha detto, come sta?>> <<Questo non so dirtelo ma ho avvertito un grande pericolo intorno a lei. Purtroppo non sono riuscito a sapere nient’altro.>> <<Maledizione!>> Joe sbatté i pugni sul tavolo. <<E’ troppo poco>> Commentò Geronimo. <<Non basta per trovarla>> aggiunse 004. <<Purtroppo sapete quanto sia faticoso per me.>> <<Non è colpa tua Ivan.>> <<Ma se dovesse ricapitare potresti riuscire di nuovo a contattarla?>> <<Non ti assicuro nulla 002, posso riprovare.>> <<Oh Françoise chissà dove sei?>>

Nella base intanto Françoise si era svegliata e aveva sostenuto delle prove estenuanti per valutare le sue potenzialità.
<<Bene quest’ultimo prova mi ha chiarito il quadro della situazione potete procedere come sapete!>>
<<Pensa davvero fuhrer che il suo corpo possa reggere alle scariche elettriche?>>
<<Lo sapremo presto preparatela per il lavaggio del cervello.>>
<<Il laboratorio è gia pronto, ma non sarebbe meglio inserirle un dispositivo di controllo?>>
<<Il solo dispositivo non ci garantisce la riuscita della missione, se dovesse per un qualsiasi motivo rompersi o danneggiarsi durante la battaglia perderemmo il controllo di 003, invece il lavaggio del cervello e l’installazione comunque di un controllo a distanza sulle sue onde cerebrali ci garantisce la piena riuscita del piano.>>
<<Come lei comanda>>
<<Iniziate immediatamente voglio che la conquista del mondo inizi il prima possibile.>>
<<Hai suoi ordini Fuhrer!>> il medico sbatte i tacchi e l’uomo misterioso uscì dal laboratorio
Come da comandi 003 venne posta su una sedia a rotelle e trasportata in un’altra ala della base, un corridoio lunghissimo alla fine del quale una porta pesantissima si aprì lasciando entrare Françoise e i medici, quando si richiuse pesantemente alle sue spalle ci udirono alcuni minuti di silenzio, Françoise venne posta su una sedia legata mani e piedi. Una specie di casco le venne calato sulla testa e da una consolle uno dei medici dopo aver inserito i dati raccolti in una cartella azionò il dispositivo. Il gelido silenzio che fino a quel momento era regnato nella stanza fu rotto da delle urla laceranti, Françoise sulla sedia si contorceva dal dolore, ogni suo muscolo era rigido come la pietra, improvvisamente le lacrime iniziarono a scenderle da sole sul viso, furono quelli i suoi ultimi istanti di lucidità poi il nulla! Che fosse questo il pericolo di cui parlava Ivan? Per un’ora circa le urla della ragazza riempirono tutto il corridoio, persino il Fuhrer dalla sua stanza arrivò a sentirle, un ghigno malefico si disegnò sul suo viso, egli già degustava il dolce profumo della vittoria.

<<Françoise!!!>> Joe si svegliò in piena notte era un incubo? O forse era stata una premonizione. I suoi amici e il dottor Gilmore entrarono di corsa nella sua stanza attirati dai suoi urli. <<Cosa è successo Joe.>> <<Françoise! Dottor Gilmore, ho sognato Françoise>> disse alzandosi di scatto. <<Mi chiamava disperatamente, ma io…io… non l’ha trovavo…>> Joe ricadde sul letto in lacrime <<Stai calmo Joe è stato solo un incubo.>> Lo rincuorò Gilmore. <<E’ se non fosse stato un sogno dottore? Ivan ha parlato di un pericolo, ora il mio sogno, Mio Dio, Françoise, la mia Françoise…>> I singhiozzi di Joe si fecero più violenti e tutti nel vedere la sua disperazione ammutolirono, ognuno di loro erano preoccupati per la sorte di Françoise e oramai temevano per il peggio, cercano di trattenere le lacrime e la rabbia, per non sconvolgere di più il loro amico, poi senza dir nulla si guardarono negli occhi e silenziosamente uscirono dalla stanza lasciando solo Joe chiuso nel suo dolore.
All’alba Joe uscì dalla base. <<Dove pensi di andare.>> gli chiese Jet spuntando dal nulla. <<Vado a cercare Françoise. Non tentare di fermarmi!>> <<Non lo farò davvero, anzi faremo una cosa verremo con te.>> alle spalle di Jet sopraggiunsero a intervalli di pochi secondi 004, 005,006,007,008 e per ultimi il dottor Gilmore e Ivan. <<Non credere amico che ti lasceremo da solo in questo momento.>> <<Io non posso chiedervi tanto!>> Françoise e anche nostra amica e non potremmo restare qui fermi senza fare nulla e poi vogliamo che voi torniate al più presto insieme, non c’è la facciamo più a vederti sempre triste…>> ironizzò Jet. Joe commosso dal gesto trattenne a stento le lacrime. <<Non so come ringraziarvi amici miei.>> <<Promettendoci che sarai forte qualunque cosa dovessimo scoprire.>> Joe non voleva pensare che Françoise fosse morta al contrario, sentiva che era viva e che avrebbe fatto di tutto per trovarla. Partirono con il dolphin verso il mare aperto, Ivan non sapeva da quale punto preciso proveniva la visione che aveva avuto ne possedeva solo un’idea sperando che fosse comunque utile i cyborg si misero alla ricerca di Françoise.

 

Capitolo 4

L’uomo misterioso che da tutti era chiamato Fuhrer attendeva nel suo studio la fine dell’operazione, oramai le grida erano cessate, l’esperimento era riuscito. Udì dei passi provenire dal corridoio e qualcuno bussare alla porta!
<<Avanti entrate!>> <<Heil Hitler>> disse il sottotenente sbattendo i tacchi
<<Quali nuove dal laboratorio.>> chiese alzandosi. Hanno completato ora di installare il controllo per le onde cerebrali, attendiamo lei per svegliare il cyborg.>>
<<Benissimo arrivò subito!>> Aggirò la scrivania e si diresse verso la porta, il sottotenente si scansò lasciandolo passare, poi richiuse la porta dietro di sé e lo seguì a debita distanza verso lungo il corridoio, verso il laboratorio.
Quando l’uomo entrò nella sala c’erano accesi un numero impressionanti di macchinari, al centro della stanza vi era posto il letto operatorio, e li distesa senza conoscenza c’era Françoise. I medici alla vista del Fuhrer fecero frettolosamente il saluto, quando egli si avvicinò, tutti loro si scansarono in segno di timore e rispetto.
L’uomo si chinò su Françoise, le sussurrò qualcosa nell’orecchio e lei come se avesse ricevuto improvvisamente un ordine aprì gli occhi e si pose a sedere sul lettino. <<Fantastico mia cara, ora devo mettere alla prova la tua obbedienza.>> <<Fuhrer un oggetto non identificato sta sorvolando l’isola.>> <<Proiettatelo sullo schermo!>> <<E’ il dolphin signore!>> Fantastico, è quello che mi serviva per testare il mio cyborg. <<Cosa vuol fare signore.>> l’uomo tornò indietro e si avvicinò nuovamente a Françoise. <<Li vedi mia cara quegli intrusi?  Loro sono il tuo bersaglio!>> Françoise si girò verso il fuhrer, <<Devi ucciderli, si 003 voglio che li uccidili tutti, ma prima gli tenderemo una trappola, li cattureremo e tu avrai l’estremo piacere di eliminarli uno per uno…>>. Una risata malefica echeggiò nel laboratorio, Françoise si limitò a fissare il monitor, restando i  attesa dell’ordine che le avrebbe consentito di entrare in battaglia.

<<Viene da li, avverto le sue onde cerebrali.>> <<Sei sicuro Ivan?>> <<Si 002 vengono proprio da li>> <<Scendiamo>> proruppe Joe, poi iniziò la manovra di atterraggio. Fecero studiare il posto dal computer del dolphin ma quello che ne venne fuori non fu certo incoraggiante.
<<Ma che diavolo di posto mai è questo.>> <<Non mi importa 002 che posto è io vado a cercarla!>> <<Frena gli entusiasmi amico, dobbiamo organizzare un piano.>> <<Non c’è tempo Jet!>> <<Ma lui ha ragione>> li interruppe Ivan sotto quest’isola c’è nascosta una base, potrebbe anche essere pronta una trappola per noi.>> <<Non mi interessa!>> disse liberandosi dalla presa di Jet. <<Non fare lo sciocco se non organizziamo un piano non riusciremo mai a salvare Françoise, ci faremmo catturare e basta!>> <<Dagli ascolto 009 002 ha ragione.>> <<Ivan anche tu…>> <<Capisco come ti senti ma dobbiamo agire con prudenza se vogliamo salvare 003. Joe comprese che forse i suoi amici avevano ragione e cercò i tranquillizzarsi. <<Va bene e allora che piano avete in mente?>> chiese 006 <<Joe ed io andremo dentro quella base a cercare Françoise mentre tutti voi rimarrete qui nel caso dovesse accaderci qualcosa.>> <<E poi>> <<e poi Joe cerchiamo Françoise in largo e in lungo per tutta l’isola e una volta trovata la riporteremo qui!>> <<Per e va bene!>> <<Ma niente colpi di testa>> <<D’accordo Jet>> <<Voi non muovetevi da qui invece, a  qualsiasi cosa sospetta che vedrete, ci avvertirete subito e se è il caso interverrete!>> <<D’accordo>>risposero in coro gli altri. <<Buona fortuna amici, ritornate presto con Françoise.>> <<Puoi scommetterci 005>> Jet fece il cenno di ok con il pollice, poi frettolosamente uscirono dal Dolphin.
Per ore  i due vagarono nella foresta senza trovare alcuna traccia né di Françoise, né un’entrata alla base di cui parlava Ivan.
<<Questa foresta sembra infinita>> <<Già ma ci sarà pure un’entrata a quella maledetta base!>>
Inconsapevoli di esseri spiati Joe Jet vagavano senza una meta sull’isola sperando di trovare qualche indizio.
<<Poveri sciocchi ancora non sanno cosa li attende. Vogliono entrare bene li accontenteremo, disse e premette un pulsante, sulla superficie si  aprì un’entrata che conduceva in una specie di condotto con l’ausilio di una scala, ma all’interno era buio pesto.<<Che cosa sarà!>> <<Forse qualcuno ci stava aspettando e forse spiando>> sentenziò Joe<<Allora Ivan aveva ragione.>> <<Non intendo tirarmi indietro e tu Joe che intendi fare?>> <<e me lo chiedi?>> <<Bene allora andiamo, ma cerchiamo di essere prudenti.>>.
<<I due cyborg sono penetrati nella base signore!>> <<Bene ora avranno pane per i loro denti, sguinzagliate i robot!>>
<<Cos’è questo rumore Jet!>> <<Sembrano, sembrano dei passi metallici.>> <<Sono dei robot?>> da buio del corridoio apparvero delle luci e poi dei giganteschi automi fecero il loro ingresso. <<C’è ne sono troppi>> <<Maledizione, non intendo tornare indietro ora che sono arrivato qui.>> Joe si lanciò sui nemici. <<attento>> gli gridò Jet. Ma joe preso dalla foga di andare avanti nella sua ricerca riuscì a colpire alcuni robot ma senza fargli nulla.>> <<Sembrano invulnerabili.>> <<Se solo ci fosse Françoise le saprebbe cosa fare!>> <<Joe mi senti>> <<Ivan che c’è>> <<Il punto debole di quei mostri è nell’addome colpiscili all’addome.>> <<Ricevuto>> Joe e Jet si lanciarono sui robot e fecero ciò che 001 gli aveva suggerito in pochi minuti tutti gli automi vennero distrutti . <<Fantastico un giochetto da ragazzi>> ironizzò Jet. <<Credo che questo sia solo l’inizio dobbiamo essere pronti a tutto, vieni 002>> <<Arrivo.>>
I nostri robot signore sono stati distrutti.>>
<<Maledizione sono più in gamba di quel che pensavo, e va bene usate le mine, voglio proprio vedere come se la caveranno!!!!>>
<<Questa base è un labirinto>> <<Hai ragione 002, ma non intendo fermarmi ora>> <<se avessimo almeno una minima idea di dove possa essere 003!>> ma Joe non rispose era soprappensiero la sua mente era rivolta a Françoise era vicina lo sentiva, era li da qualche parte e attendeva il suo aiuto. “Ti salverò amore mio te lo giurò” pensò fra sé Joe.
<<Che stanza è questa!>> <<e’ completamente vuota?>> <<Joe Jet attenti>> <<Ivan>> <<la stanza in cui siete e disseminata di mine.>>
<<Questa non ci voleva, Joe come faremo a passare>> <<Basterà volarci sopra!>> <<Joe sta attento li vedi quei fili che penzolano dal soffitto? Anche quelle sono bombe se le toccate ci sarà un’esplosione a catena e non sopravviverete!>>
<<Maledizione>> Joe sorrise. <<Se ‘è un’esplosione a catena che vogliono, beh, l’avranno. Joe uscì dalla stanza ruppe un tubo e lo gettò nella stanza, appena tocco in terra ci verificò un’esplosione enorme , i due cyborg furono catapultati lontano dallo spostamento d’aria. <<Le mine sono esplose signore, ma non riesco a vedere i due cyborg.>> <<non temete sono certo che sono ancora vivi, sono ossi duri quelli.>>
<<Mamma mia che esplosione!>> disse Jet tenendosi la testa e cercando di riprendersi dall’urto
L’esplosione causò una deflagrazione nel muro grande abbastanza da consentire ai ragazzi di continuare. <<Ora però possiamo passare, forza, Françoise aspetta il nostro aiuto!>> <<Arrivo.>>
<<Signore cosa facciamo?>> <<fateli avvicinare pure avranno una sorpresa gradita.>> Il fuhrer mise una pistola nella mano di Françoise. <<E’ il tuo turno mia cara, sai cosa fare.>> La ragazza si voltò e a passi svelti uscì dalla stanza per andare incontro ai due ragazzi.
<<Questa sarà la prova del nove.>>
<<Joe ma si può sapere dove siamo finiti?>> <<Non lo so, ma cammina.>> all’improvviso entrarono in una stanza totalmente buia, la porta alle loro spalle si chiuse pesantemente. <<Accidenti siamo in trappola, Joe che facciamo?>> All’improvviso le luci si accesero accecando 009 e 002 ma ciò che videro dopo che la loro vista si stabilizzò nuovamente li lasciò di sasso. Li in piedi di fronte a loro apparve 003, <<Françoise, sei tu ti ho trovata.>> urlò felice Joe, lanciandosi in corsa verso di lei ma c’era qualcosa di strano e 002 se ne accorse <<Joe aspetta, c’è qualcosa che non va?>> <<Cosa? >> <<Guardale gli occhi>> Con aria incerta Joe scrutò il viso di Françoise, si 002 aveva ragione non sembrava lei, i suoi dolci occhi non trasmettevano alcuna emozione, erano completamente inespressivi. <<Forse, è solo spaventata Jet>> disse avvicinandosi <<ma ora ti porteremo via di qui.>> disse prendendole la mano. 003 guardò prima la mano di Joe nella sua, poi guardò il ragazzo negli occhi.>> <<Françoise che hai, che ti succede vieni torniamo dagli altri…>> Joe tirò a sé la ragazza, ma lei rimase immobile e in silenzio. Il suo guardo ora era gelido, inespressivo quasi irreale. <<009>> pronunciò queste parole con un tono strano, quasi come fosse un automa. <<Io ho l’ordine di uccidere il cyborg 009 e il cyborg 002>> terminò la frase volgendo il suo sguardo verso Jet. Quest’ultimo ebbe un sobbalzo, Joe preso alla sprovvista fu colpito da un calcio che lo scaraventò lontano. <<Te l’avevo detto che non era lei.>> <<Cosa le è successo cosa le hanno fatto?>>
<<Non lo so Joe non ne ho idea, ma dobbiamo fare qualcosa prima che ci uccida davvero.>>
<<Joe e Jet sono in grave pericolo>> avvertì 001 <<sei sicuro Ivan?>> <<Si è anche molto grave 007, 003 vuole ucciderli.>> l’affermazione di Ivan fu un fulmine a ciel sereno per tutti. <<Puoi ripetere per favore credo di non avere capito?>> Chiese Chang. <<003 è sotto il controllo di qualcuno che la costringe a fare quello che le ordinano, ora le è stato ordinato di uccidere 009 e 002 e se non la fermiamo lo farà davvero.>> <<Dovete intervenire>> ordinò il dottor Gilmore <<andate ad aiutare 002 e 009 dovete salvarli>> <<D’accordo dottore>> veloci come saette si avviarono all’uscita, il dottor Gilmore rimase li a guardarli fin quando non scomparvero dalla vista << “Mi raccomando ragazzi state attenti” pensò fra sé abbracciando il piccolo Ivan.
Intanto  Joe e Jet stavano cercando in tutti i modi di evitare di combattere.
<<Non possiamo fuggire in eterno, dovremo affrontarla prima o poi Joe>> <<Lo so Jet ma sto cercando un sistema che la immobilizzi senza farle del male!>> <<Allora pensa alla svelta perché quello che vedi è un corridoio senza uscita.>> <<NO!! No è possibile!>> Un muro enorme si stagliava di fronte a loro bloccandogli il passaggio <<Ora vi ucciderò.>> <<Françoise torna in te ti prego sono io Joe, che ti hanno fatto!>> <<Uccidere 009>> <<Françoise..>> <<Joe non lo vedi è inutile.>> <<Non mi arrenderò mai>> <<Joe che fai>> “Non ti abbandonerò così amore mio.” Le corse incontro e proprio mentre lei stava per sparare. <<accelerazione>> Joe sparì improvvisamente, riapparve alle sue spalle e l’afferrò per le braccia. <<Ti prego amore mio ritorna in te sono io, sono il tuo Joe…>> ma 003 cercava solo di svincolarsi. Joe allora la tenne più stretta a sé. <<Joe attento>>gridò Jet. Françoise era riuscita  liberarsi e a prendere la pistola. Joe rimase fermo, un colpo partì dalla pistola e 009 rimase colpito in pieno petto. La sua vista si annebbiò, <Françoise perché?>> sibillò queste parole poi cadde a terra svenuto. <<Joe, Joe>>  fu l’urlo disperatamente di 002, che gli venne strozzato in gola da una pistola puntata contro. <<Ora è il tuo turno 002>> disse voltandosi verso di lui <<No Françoise aspetta non farlo.>> Jet chiuse gli occhi attendendo l’inevitabile. <<Non preoccuparti amico siamo qui noi!>> disse Bretagna facendogli l’occhiolino. <<siete arrivati finalmente. Aiutate Joe, è ferito>>
Dalla stanza macchine il fuhrer sbatté nervosamente un pugno sul tavolo.
<<Non ci voleva che arrivassero tutti, Françoise torna alla base cambiamento di piano, partiamo immediatamente per gli Stati Uniti.>> La voce proveniente da un microfono nascosto, che attirò l’attenzione di tutti.
<<Di chi è questa voce, da dove proviene.>> <<Fa presto 003>> senza farselo ripetere un’altra volta Françoise indietreggiò poi fuggì. <<Dove vai 003?>> <<Lasciala stare 005>> ora dobbiamo occuparci di Joe è ferito gravemente.>> I cyborg uscirono dalla base per dirigersi verso il dolphin appena fuori videro una navicella decollare all’interno c’era 003 e altre persone, continuarono a guardare la navicella fin a quando sparì all’orizzonte.
<<Ben fatto 003, hai messo fuori uso 009 senza di lui gli altri non sono pericolosi, ora porteremo a termine il nostro piano iniziale uccidere il presidente degli Stati Uniti. E’ una missione delicata e impegnativa, è meglio che ti riposi mia cara, dovrai essere al massimo delle forze per portare a termine il compito che ti aspetta.>> 003 annuì si distese sul letto e si poco dopo  si addormentò.

Ci vollero parecchie ore prima che il dottor Gilmore uscisse dal laboratorio. Tutti aspettavano trepidanti notizie di Joe, all’improvviso la porta davanti a loro si aprì e ne usci il dottor Gilmore con l’espressione alquanto cupa. <<Come sta dottore>> chiese Jet.>> Il dottore sospirò <<No ci tenga sulle spine!>> si spazientì Bretagna. <<Guarirà vero?>> insistette Chang. <<Il suo sistema centrale è stato gravemente danneggiato, ho fatto tutto il possibile, ora solo un miracolo può salvarlo!>> Quella notizia gettò nello sconforto tutti quanti, Joe stava per morire, la sua vita era appesa ad un filo. Tutto questo solo per amore di Françoise, ora si rendevano conto di averlo giudicato male, Joe realmente in cuor suo amava Françoise, al punto di dare la vita per lei. Nessuno per tutto il resto della notte parlò, si diedero i turni per rimanere accanto a Joe e controllare che le sue funzioni vitali non si spegnessero. <<E’ pensare che quando Joe stava male era sempre Françoise a fargli le notti, a vegliare su di lui, ed ora…>> <<Coraggio Jet hai dimenticato che Joe ha tempra più forte fra tutti noi? Non morirà ne sono certo.>> <<lo spero punma, me lo auguro con tutto il cuore.>>

 

Capitolo 5

La notte per il povero 009 trascorse tranquilla, le sue funzioni vitali si erano stabilizzate ma ancora non aveva ripreso i sensi. Per tutto il tempo Jet era rimasto al suo capezzale a vegliarlo. <<Lo so amico che forse la mia presenza qui non è certo quella che ti sveglierebbe dal tuo torpore, ma ti prego Joe apri gli occhi, Françoise aspetta ancora il nostro aiuto, anzi lei ha bisogno di te e del tuo amore, solo quello può riportarla alla ragione, ti prego amico mio, devi svegliarti. Fallo per lei, ha bisogno di te più di chiunque altro. Ma Joe restò immobile. Jet si alzò aveva bisogno di riposare, avrebbe dato il cambio a qualcun altro, era alla porta aveva afferrato la maniglia per aprirla quando udì la voce di Joe chiamarlo. Jet si girò di scatto, joe aveva gli occhi aperti e sorrideva.
<<Joe fratellino, sei sveglio finalmente. Presto venite si è svegliato!!!>> <<Jet dov’è Françoise>> <<Ora devi pensare solo a guarire>> <<Non è una risposta questa>> <<Non siamo riusciti  a farla ragionare!>> <<E’ l’avete lasciata andare!>> <<Tu eri ferito gravemente>> <<Non dovevate! Devo andare da lei>> disse cercando di alzarsi <<Non ci pensare nemmeno fratellino. Non puoi!>> Gilmore e il resto dei cyborg fece il loro ingresso nella stanza. <<Dove pensi di andare?>> <<Non mi fermi dottore, devo salvarla, lei, lei…>> <<Ma guardati non riesci neppure a stare in piedi dove vorresti andare!>> <<Françoise ha bisogno di me, e solo io posso aiutarla.>>
<<Non nelle tue condizioni, non puoi batterti così>> <<Voi non capite, lei è lì per causa mia.>> <<Joe ma che dici!>> <<Si invece, se l’avessi lasciata libera, se lei avesse continuato la sua vita senza di me ora, non le sarebbe successo.>> <<Non dire stupidaggine, lei ti ama e lo sai e poi questo discorso non c’entra nulla.>> <<Devo andare da lei>> <<Sta fermo Joe il dottore e Jet lo afferrarono e lo costrinsero a rimettersi a letto. <<Appena ti sarai ripreso andremo a cercarla te lo prometto, fratellino, ora però devi riposare.>> <<Non posso riposare sapendo che lei è in pericolo!>> <<Così non sarai di alcun aiuto né per te né per lei. Devi guarire prima, ora noi andiamo di là, se dovessi aver bisogno di qualcosa basterà darci una voce>> <<D’accordo.>> Uscirono dalla stanza, e non appena la porta si richiuse Ivan iniziò a volteggiare in aria. <<Che c’è ora Ivan.>> chiese 005, credo di sapere qual è obiettivo di quei pazzi, accendete la tv presto!
“La politica estera, il primo ministro arabo Abdul Azeez Sayed sarà in serata negli Stati Uniti in visita del presidente, il loro incontro si terrà nella casa bianca. Quello del primo ministro arabo non sarà solo un viaggio di piacere nella prima nazione mondiale, ma segnerà la definitiva alleanza fra occidente e medio oriente..”
<<Se il presidente degli stati uniti venisse ucciso in  questa occasione scoppierebbe nuovamente la guerra fra oriente e occidente, coinvolgendo il mondo intero.>>
 <<Spiegò Ivan <<Ma chi può avere interessato a scatenare una guerra!>> <<Ora che ci ripenso Bretagna la voce che ha dato l’ordine a Françoise di rientrare le ha detto anche  che  sarebbero partiti subito per gli Stati Uniti>> <<E’ vero 005>> <<Ma allora vogliono usare Françoise per uccidere il presidente!>> il dottore Gilmore assunse un’espressione grave <<Se è così Chang la situazione è più grave di quanto possiamo immaginare.>>  <<Joe non deve saperne nulla!>> <<Assolutamente Punma, altrimenti insisterebbe per venire con voi,e non è in grado di muoversi, bisogna lasciarlo riposare, voi invece partirete subito e cercherete di bloccare questo folle piano!>> <<Ok dottore!>> <<002 in assenza di Joe sarai tu a comandare la spedizione, mi raccomando prudenza>> <<Dottore come faremo a fermare Françoise?>> Albert sapeva che sarebbe stato difficile fermare Françoise e forse immaginava già quale sarebbe stata la risposta di Gilmore a un quesito così difficile. <<Se non doveste riuscire a riportarla alla ragione, se proprio dovrà essere necessario…>>il dottore sentì un groppone alla gola <<Siete autorizzati a spararle e a ucciderla se sarà necessario.>> Lo sgomento fu generale, nessuno voleva uccidere Françoise, no era troppo, e poi con Joe come avrebbero fatto a dirglielo. Mille domande frullavano nella loro mente, ma prima che ognuno di loro potesse formulare la loro protesta, il dottore Gilmore come se avesse letto nelle loro mente e nei loro occhi cosa stavano pensando spiegò <<Non c’è altro sistema, la pace nel mondo viene prima dei nostri sentimenti personali, perciò se dovesse essere necessario, dovrete fermare 003 anche sparandole addosso. Sarò io stesso a spiegarlo a Joe.>>
<<Dottore ma lei non può chiederci questo!>> Protestò Punma. <<Nessuno di noi vuole avere questa responsabilità!>> <<Ti capisco 005 ma non sono i sentimenti che in questi frangenti hanno il sopravvento>> <<Il dottore ha ragione, non possiamo farci prendere dai sentimenti. Lo farò io!>> <<Albert ma che diavolo dici, sei impazzito!>> <<No Jet, è improbabile che riusciremo a riportarla allo stato normale  e se questo dovesse succedere sarò io stesso a uccidere 003.>> Tutti guardarono attoniti Albert, che cercava in ogni modo di non far trasparire nessuna emozione dal suo viso.>> <<Lo so quanto sia difficile per te Albert questa decisione!>> continuò il dottor Gilmore. <<Ma di che parlate si può sapere!>> <<Possibile che non ve ne siate accorti 002?>> <<Di cosa Ivan dovevano accorgerci!>> <<Joe non è l’unico ad amare Françoise.>>  Albert terminò la frase quasi tutto di un fiato. Gli sguardi si catalizzarono tutti su di lui <<Ma tu Albert non hai mai…>> <<Fatto trasparire i miei sentimenti? E per cosa? Che speranza ho che lei un giorno mi ami, per lei non esiste che Joe, e se c’è qualcuno fra noi che dovrà prendersi la responsabilità di porre fine alle sue sofferenze quello sono senz’altro io.>> <<Albert, ma tu..>> <<Anche se non so come farò a vivere senza di lei. Senza le sue risa, senza poterla più…>> <<Albert..>> <<No Jet, no ho preso la mia decisione e ora dobbiamo affrettarci prima che sia troppo tardi!>> <<Albert ha ragione, partite subito!>> <<D’accordo dottore Gilmore.>> risposero in coro, ma in loro l’entusiasmo si era spento improvvisamente, nessuno aveva più voglia di andare in missione. Salirono sul Dolphine  e per tutto il viaggio neppure uno di loro osò riprendere l’argomento, quando arrivarono a destinazione senza neppure aver predisposto un piano si diressero verso la casa bianca, sperando solo di arrivare in tempo almeno per salvare la pace nel mondo.
<<Il primo ministro è arrivato, tu mia cara ti metterai al suo seguito sotto mentite spoglie e quando sarai nella stanza ovale compierai il passo che ridarà vita e  gloria al nazismo e questa volta sarà nel mondo intero.>>

<<E’ pieno di polizia come faremo ad entrare per avvertire il Presidente. >>chiese punma <<Non credo ci sia modo di entrare.>> <<allora come pensano di poterlo fare loro 002!>> <<Eppure devono avere organizzato qualcosa!>>  pensò 002 <<Ecco il primo ministro, ma chi sono quelle persone che gli vanno dietro!>> <<E’ il suo seguito e quelle sono le sue mogli razza di idiota>> Rispose Bretagna>> <<Il seguito…>> Ripeté  Jet <<Ma certo che idiota come ho fatto a non capirlo!>> <<Mescoleranno Françoise al seguito, così penetrerà nella casa Bianca!>> <<Vorresti dire che Françoise è già lì>> <<007 requisisci una guardia e prendine le sue sembianze entra nella casa bianca e seguili>> << voi?>> <<Noi aggireremo l’ostacolo con un po’ di fortuna. Va ora! Sbrigati.>> <<Corro!>> <<Il lavoro più difficile finisce sempre che debba farlo io!>> Bretagna si premette sull’ombellico e in pochi istanti si trasformò in una ragazza. Poi cercò avvicinarsi alla guardia più isolata delle altre. <<Mi scusi buon uomo!>> <<Accidenti che pezzo di ragazza!>> <<Non intendevo così!! Ringhiò Jet dandosi una schiaffetto sulla fronte.>> <<Però pare che funzioni>> osservò punma. <<Già ma se non fa l’idiota non è mai contento.>> concluse 005. <<Mi sono persa può per caso indicare su questa cartina dove mi trovo?>> <<Ma certo signorina glielo dico subito>> Approfittando della sua disattenzione 007 lo colpì alla testa stendendolo sul colpo. Lo trascinò in vicolo, lo legò prese le sue sembianze e dopo aver fatto cenno ai suoi amici nascosti poco più in là si diresse verso la casa bianca. <<Speriamo che c’è la faccia.>> <<007 sa come agire>> <<Non capisco da dove ti venga tutta questa fiducia in lui Punma comunque c’è solo da sperare in bene, non abbiamo più molto tempo, noi cercheremo di entrare da un’altra parte.

Intanto Françoise unitasi al seguito era penetrata nella casa bianca ed era ormai vicina alla stanza ovale. “Devo fare qualcosa subito.” Pensò fra sé Bretagna. Stavano finendo di percorrere l’ultimo tratto del corridoio che conduceva alla stanza ovale. Quando vi furono davanti la guardia all’ingresso aprì la porta. Il primo ministro entrò con a seguito le mogli, Bretagna si trasformò allora in un topolino e entrò nella stanza prima che richiudessero la porta. “La stanza è davvero ovale!” Pensò Bretagna al centro di questa stanza c’era un’enorme tavolo dove il primo ministro e le sue dodici moglie si accomodarono dopo essersi salutati e fatti scattare delle foto mentre si stringevano la mano. Di li a poco sarebbe stato il momento cruciale. Bretagna osservò uno strano movimento di una delle moglie, il velo che aveva sul viso si scostò e 007 riconobbe Françoise. <<Jet aveva ragione! Sta per estrarre la pistola!>> Detto Fatto Bretagna riacquistò le sue sembianze, proprio mentre Françoise si stava alzando per colpire il presidente. Le si gettò addosso con tutte le intenzioni e entrambi caddero a terra, il raggio della pistola lacerò il muro, un gran scompiglio si creò nella sala, le guardie chiamarono rinforzi il primo ministro e il presidente vennero protetti da uno scudo umano di bodyguard, le mogli urlanti del primo ministro si misero tutte in un angolo della stanza tremanti, i fotografi facevano scatti a ripetizione, tutti assistettero immobili alla scontro fra 007 e 003. <<Dai 003 molla questa pistola! Devi tornare in te, per favore.>> Ma lei sembrava non sentirlo. <<possibile che non ti importi nulla hai quasi ucciso 009>> le urlò mentre si rotolavano sul pavimento. Ora era Bretagna a vincere finché un calcio non lo colpì in piena faccia. Fu scaraventato a terra e Françoise ne approfittò per fuggire dalla finestra. <<O povero me il mio bel viso..>> Nella stanza proruppero gli altri <<Bretagna come stai?>> <<Stavo meglio 5 minuti fa>> biascicò con la mandibola gonfia. <<Sei stato bravissimo.>> <<Ma voi chi siete!>> <<Mi scusi signor Presidente ma ora non possiamo spiegarle, dove è andata la ragazza!>> <<E’ fuggita da li>> balbettò indicando la finestra aperta. <<Grazie e scusate l’intrusione.>> disse Jet facendo un cenno di saluto e gettandosi a sua volta dalla finestra con gli altri. Tutti i presenti attoniti si avvicinarono ai vetri guardinghi per vedere che fine avessero fatto quei misteriosi ragazzi, ma fu come se la terra li avesse ingoiati. <<Dove sarà andata mai a finire!>>si chiese Jet mentre volava <<003 rispondi!>> la chiamò Punma <<0033333!!!!>> la chiamarono tutti in coro. Ma non dovettero attenderla troppo, Françoise con la pistola fra le mani puntata su ognuno di loro!>> <<Non fare la stupida Françoise>> disse Jet atterrando, noi siamo in 6 e tu sei sola non hai speranza getta l’arma e cerchiamo di parlarne.!>> <<Ma lei esplose un colpo che lisciò di un pelo Bretagna.>> <<E’ no questo è troppo>> si lamentò <<prima mi dà un calcio e ora mi vuole abbrustolire.>> <<Smettila 007>> ordinò Jet  <<Uffa>>  sbuffò Bretagna. <<Françoise ti prego se non cerchi di tornare in te noi…noi dovremo…>> <<Lascia fare a me 002>> <<004 no, non te lo permetto!>> <<Non vedi che è inutile?>> <<Non c’è modo di svegliarla!>> 004 le puntò la sua mano contro ed esplose alcuni colpi, ma jet si lanciò su di lui ne deviò la direzione. Uno di questi però colpì lo stesso Françoise, che cadde a terra riversa sulla schiena e rimase immobile per alcuni istanti che ai Cyborg sembrarono interminabili.
<<No 003333!>> urlò Jet, credendo che fosse stata colpita a morte. Si diresse verso di lei correndo, si chinò e la sollevò fra le braccia.
<<Françoise rispondimi ti prego>> la implorò <<Françoiseeeeeeeee>>
La mano di 003 scivolò giù dal suo petto a peso morto e Jet la strinse a se piangendo…Tutti piansero a lungo fino a quando non sentirono più scendere nemmeno una lacrima.
I cyborg sentirono una macchina avvicinarsi velocemente, i suoi fanali li accecò, poi a pochi passi da loro frenò bruscamente. Le portiere si aprirono e dall’auto videro uscire delle persone, non vedevano chiaramente chi fossero e perciò si prepararono in posizione di difesa. Quando furono vicine e solo allora li riconobbero.
<<Dottore, Joe siete voi?>> enunciò punma <<Dov’è lei>> chiese ansiosamente 009. il silenzio calò improvviso. <<Dov’è?>> chiese Joe con voce più risoluta. I cyborg si scansarono e lasciarono vedere a Joe quello che con la loro presenza stavano occultando. Jet adagiò nuovamente il corpo di Françoise al suolo e si alzò senza neppure sollevare lo sguardo. Joe rimase impietrito. Sgranò gli occhi quando Jet si voltò verso di lui e fece un cenno di diniego con la testa. L’urlo disperato di 009 fu come un’ennesima coltellata nel cuore dei suoi amici. Senza pensare al dolore che sentiva corse verso di lei e la strinse fra le sue braccia. Le scostò i capelli che le coprivano il viso e l’accarezzò dolcemente, baciò le sue labbra e sentendo il freddo della morte, i suoi occhi si riempirono di lacrime. <<Mi dispiace Joe, ma non si poteva fare altrimenti…>> <<Si giustificò Albert, ma Joe si era alzato e aveva fra le braccia il corpo inerme di Françoise. <<Io lascio il team dei cyborg>> esordì <<Joe non puoi farlo!>> ribatté Jet, <<Nulla a più senso per me ora che lei non c’è più e voltandosi verso di lei la strinse ancora a sé. <<Lei era tutta la mia vita, tutto quello che desideravo, come fate a non capire! Non potrò più parlarle, scherzarci, vederla ballare…oh si era meravigliosa quando ballava, sembrava un angelo bellissimo che si librava nel cielo leggero…voi non potete capire, no, io non potrò più amarla, non potrò più guardarla negli occhi, non potrò tenerle la mano, non sarà più accanto a me, non potrò più stringerla fra le mie braccia. Non potrò più dirle quanto l’amo e poi…poi…ma come faccio a spiegarvelo, con lei mi sentivo ancora un essere umano e non un cyborg, lei mi ha insegnato cos’è la felicità e il coraggio, ed ora voi me l’avete portata via, il bene più prezioso della mia esistenza….>> <<Joe…anche per noi è stata una scelta difficile…anche noi l’amavamo quanto te…>> Joe scosse il capo <<Nessuno poteva amarla quanto me e la cosa che non vi perdonerò mai e che non mi perdonerò è di non aver avuto il tempo di darle finalmente tutta la felicità che si meritava.  Me l’avete strappata come si strappa un fiore appena sbocciato noi volevamo…volevano iniziare una nuova vita insieme ed ora…tutto è finito, con lei. oggi anche io sono morto, non avete ucciso solo lei ma anche me!!>> <<Joe non andare.>>  Jet cercò di corrergli dietro ma il dottore Gilmore lo fermò . Joe si allontanò senza voltarsi indietro, tenendo stretto a sé Françoise.
<<Perché mi ha fermato!>> <<Joe è disperato, ed meglio lasciarlo solo!>> <<Ma vuole lasciare il team!>> I dottor Gilmore oscillò il capo in cenno di diniego <<Forse tornerà un giorno 002 forse quando il suo dolore si sarà alleviato, e sarà pronto per ricominciare a vivere allora, tornerà fra i suoi amici, fino ad allora lasceremo che trovi da solo la forza per superare il suo dolore non possiamo fare nient’altro che questo per lui.
<<Povero Joe>> sospirò Chang <<quando tornerà sarà un Joe diverso, ma noi lo accoglieremo lo stesso a braccia aperte.>> tutti assentirono alle parole di 006. <<Ora torniamo alla base. Abbiamo tutti bisogno di riposo.>> suggerì Gilmore. Jet rimase ancora alcuni istanti a scrutare il punto nel quale Joe si era dileguato e facendo un cenno di saluto si librò in volo e tornò con gli altri alla base segreta.
“Oggi un fatto grave ha sconvolto l’opinione pubblica americana. Durante la visita del primo ministro alla casa bianca si è consumato un attentato alla vita del nostro presidente, se non fosse stato per il pronto intervento del numeroso dispiegamento delle forze dell’ordine, una giovane di cui non sono note le generalità sarebbe riuscita  a compiere il folle gesto, ma per fortuna alla fine tutto si è svolto per il meglio e dopo il grande spavento il primo ministro arabo e il presidente degli Stati Uniti hanno firmato un trattato di alleanza…. Punma spense la radio, il mondo era salvo, la pace nel mondiale era stata tutelata ma a quale prezzo? Quello di una vita umana e di un’amicizia profonda, la vita pone a volte delle scelte difficile che ci costringono a dovere scegliere fra quello che è giusto fare e quello che desideriamo fare e scegliere qual è la strada migliore fra queste due non è sempre affatto facile perché una qualunque delle decisione ci impone di dover necessariamente rinunciare all’altra, anche a scapito di noi stessi o degli altri.

Fine

© 18/09/ 2007

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